E’ una storia molto triste e purtroppo ha un finale drammatico, Sara Zanin 24 anni abitava a Bagnoli di Sopra in provincia di Padova, è morta di anoressia, ma solo da qualche giorno il caso è venuto alla ribalta per un servizio delle “Iene” (la trasmissione televisiva di Italia 1), trasmesso Domenica 20 Gennaio 2013, il servizio era stato realizzato nel giugno 2012, ma solo in questi ultimi giorni è stato deciso di mandarlo in onda visto che oramai per Sara era arrivato il tragico epilogo.

Sara Zanin è deceduta lunedì 30 luglio 2012, dopo una lunga sofferenza legata alla sua “malattia”, il sevizio delle “Iene” ha suscitato molto scalpore a proposito; a sentire gli autori, il filmato era stato “archiviato” perché avevano deciso di non parlare di questa storia, ma poi hanno cambiato idea, grazie ad alcune rivelazioni giunte in redazione, dove i famigliari di Sara accusano l’ ospedale (dove era ricoverata la ragazza) della sua morte.

La vicenda di Sara Zanin è solo uno dei tanti casi che mettono in evidenza la gravità dei disturbi alimentari e la necessità di interventi più incisivi da parte del sistema sanitario e della società. L’anoressia è una malattia subdola che non solo compromette il corpo, ma logora anche la mente, portando chi ne è affetto a sentirsi intrappolato in un circolo vizioso da cui spesso è difficile uscire senza un supporto adeguato. La storia di Sara sottolinea quanto sia fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica e garantire che chi soffre di questi disturbi riceva il sostegno medico e psicologico necessario, evitando che altre giovani vite vengano spezzate.

Dal filmato emergono particolari inquietanti, dove Sara Zanin racconta della sua malattia, e anche della sua “fuga” (fuga riuscita per 2 volte) dall’ospedale dove era stata presa in consegna per un T.S.O. (Terapia Sanitaria Obbligatoria), obbligatoria per i casi di malattia, dove è ad alto rischio la salute del paziente.

Ancora un dramma legato all’anoressia, questa volta raccontato dalla medesima persona, fino al drammatico finale, e alle critiche dei parenti nei confronti di sanitari e istituzioni, responsabili di aver sottovalutato il dramma di Sara, dramma che se fosse stato considerato più attentamente si sarebbe potuto evitare, e non avrebbe provocato la morte della ragazza.

Oltre alla necessità di migliorare le strutture di cura e il sostegno alle persone affette da disturbi alimentari, è indispensabile promuovere un cambiamento culturale, educando i giovani alla consapevolezza del proprio corpo e alla valorizzazione di un’immagine sana e positiva di sé stessi. Il ruolo della famiglia, della scuola e dei media è cruciale per trasmettere messaggi di prevenzione e offrire strumenti di supporto a chi si trova in difficoltà. La tragedia di Sara non deve essere dimenticata, ma trasformata in un monito affinché si continui a lavorare per una maggiore attenzione e sensibilità su un problema che, ancora oggi, resta spesso sottovalutato.

Sara Zanin, di Bagnoli di Sopra, logorata dall’anoressia per quasi dieci anni e morta suicida ingerendo della soda caustica l’estate scorsa, dopo aver respinto l’ennesimo ricovero in ospedale. “Vogliamo raccontare la storia di nostra figlia Sara, perché possa essere utile alle famiglie che ci stanno ascoltando” hanno riferito i genitori.

Se volete commentare (e mi auguro lo facciate), o correggere quanto scritto, oppure se conoscevate Sara, e volete ricordarla aggiungendo altri particolari a seguito del post, vi invito a lasciare un vostro messaggio.

Foto e video sono di Mediaset. Attenzione: Immagini “forti” .

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/leiene/toffa-morire-danoressia_FD00000000230125

4 pensiero su “Sara Zanin, anoressia fatale”
  1. Non ce la faccio più neanch’io, vogliono farmi un TSO ma non servirebbe a niente. non sono anoressico ma sto molto male. vi prego datemi una mano

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