Koyo Kouoh è stata una delle figure più influenti nel panorama dell’arte contemporanea africana e globale. Nata il 24 dicembre 1967 a Douala, Camerun, Kouoh ha trascorso parte della sua giovinezza in Svizzera, dove ha studiato amministrazione aziendale e gestione culturale. La sua formazione multidisciplinare le ha permesso di sviluppare una visione curatoriale innovativa, capace di connettere arte, politica e società.
Nel 1994, Kouoh si trasferisce a Dakar, Senegal, dove fonda la RAW Material Company, un centro culturale dedicato alla promozione dell’arte africana contemporanea. Questo spazio diventa rapidamente un punto di riferimento per artisti, ricercatori e curatori, contribuendo alla crescita di una scena artistica panafricana. La sua missione era chiara: creare un ambiente in cui l’arte africana potesse essere studiata, discussa e valorizzata senza le limitazioni imposte dalle istituzioni occidentali.
Nel 2019, Kouoh viene nominata direttrice esecutiva e curatrice capo dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa (MOCAA) a Città del Capo, Sudafrica. Sotto la sua guida, il museo diventa un epicentro dell’arte africana contemporanea, ospitando mostre che esplorano temi come il colonialismo, la diaspora e l’identità culturale. La sua capacità di connettere artisti emergenti e affermati ha reso il MOCAA un’istituzione di riferimento a livello internazionale.
Nel novembre 2024, Kouoh viene scelta come curatrice della 61ª Biennale d’Arte di Venezia, diventando la prima donna africana a ricoprire questo prestigioso incarico. Il suo progetto curatoriale, intitolato “In Minor Keys”, mirava a esplorare le tonalità minori dell’esistenza umana, dando voce a narrazioni spesso trascurate. Purtroppo, Kouoh è scomparsa prematuramente il 10 maggio 2025, lasciando un vuoto enorme nel mondo dell’arte. Tuttavia, il suo team ha deciso di portare avanti la sua visione, garantendo che la Biennale del 2026 rispecchi fedelmente il suo lavoro e le sue idee.
Koyo Kouoh ha ridefinito il ruolo del curatore d’arte, trasformandolo in un ponte tra culture, storie e identità. La sua dedizione alla promozione dell’arte africana e alla creazione di spazi inclusivi ha lasciato un segno indelebile. Il suo lavoro continuerà a ispirare generazioni di artisti e curatori, dimostrando che l’arte può essere un potente strumento di cambiamento sociale e culturale.
La sua visione vive attraverso le istituzioni che ha guidato, le mostre che ha curato e le persone che ha influenzato. Koyo Kouoh non è solo una figura storica dell’arte contemporanea, ma un simbolo di resilienza, innovazione e passione.