Il centrodestra ha sciolto le riserve: Alberto Stefani è il candidato ufficiale alla presidenza della Regione Veneto. Giovane, preparato e con un curriculum politico già ricco, Stefani si presenta come l’erede naturale di Luca Zaia, con l’obiettivo di proseguire il percorso amministrativo intrapreso negli ultimi quindici anni.
Nato il 16 novembre 1992 a Camposampiero (Padova) e cresciuto a Borgoricco, Stefani ha dimostrato fin da giovanissimo una forte vocazione politica. A soli 15 anni si iscrive alla Lega Nord, e a 20 viene eletto consigliere comunale nel suo paese. Da lì, una rapida ascesa: coordinatore dei giovani della Lega a livello provinciale e regionale. Deputato a 25 anni nel collegio uninominale Veneto 2 – 03. Sindaco di Borgoricco a 26 anni, rinunciando all’indennità e facendo risparmiare al Comune quasi 200.000 euro. Rieletto deputato nel 2022 nel collegio Veneto 2 – 01. Segretario regionale della Liga Veneta nel 2023. Presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale.
Laureato in Giurisprudenza con 110 e lode all’Università di Padova, Stefani è anche ricercatore in diritto canonico, con diverse pubblicazioni scientifiche all’attivo.
Stefani ha dichiarato che la sua candidatura nasce dalla volontà di mettere i cittadini al centro dell’azione politica. Il suo programma si fonda su alcuni pilastri chiave: Lotta al disagio giovanile. Gestione dell’invecchiamento della popolazione. Difesa dell’ambiente e del lavoro. Sostegno alle imprese e all’autonomia regionale. Sostegno alle imprese e all’autonomia regionale. Riforma del fisco e attuazione del federalismo.
Ha inoltre fondato “Veneto Domani”, la prima scuola di formazione politica della Liga Veneta, che raccoglie centinaia di giovani e amministratori locali per discutere di innovazione, geopolitica, intelligenza artificiale e sostenibilità.
Stefani ha promesso una campagna elettorale “tra le piazze e le periferie”, con l’obiettivo di ascoltare tutti i cittadini, anche quelli che non condividono le sue idee. “Stringerò la mano a quanti più veneti possibile”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza del dialogo e del confronto.
La sua candidatura è stata accolta con entusiasmo dalla Lega e dal centrodestra, che vedono in lui un profilo capace di garantire continuità con l’amministrazione Zaia. Tuttavia, le opposizioni hanno criticato la scelta, definendola una “forzatura” e una “imitazione” della giunta uscente.
A 32 anni, Alberto Stefani potrebbe diventare il più giovane presidente di Regione in Italia. La sua candidatura rappresenta una scommessa sul rinnovamento generazionale, ma anche sulla continuità amministrativa. In un Veneto che affronta sfide cruciali — dalla sanità alla transizione ecologica, dalla mobilità alla coesione sociale — Stefani si propone come guida energica e pragmatica.
La sua corsa è appena iniziata, ma il profilo è già chiaro: un politico giovane, radicato nel territorio, con una visione ambiziosa e una squadra pronta a raccogliere il testimone di Luca Zaia. Riuscirà a conquistare la fiducia dei veneti? Lo scopriremo il 23 e 24 novembre.
Foto e filmato sono di Rete Veneta.
