Ci sono storie che sembrano uscite da un film surreale, e quella accaduta a Lucca è sicuramente una di queste. Un ladro, dopo aver rubato uno scooter, ha avuto un incidente e ha subito l’amputazione di un piede. Fin qui, una vicenda già drammatica. Ma il vero colpo di scena è arrivato quando il ladro ha deciso di denunciare il proprietario del mezzo, chiedendo un risarcimento di oltre 420.000 euro, sostenendo che il derubato avrebbe dovuto adottare misure più efficaci per evitare il furto.

L’incidente è avvenuto nell’agosto del 2021, quando il ladro, insieme a un complice, ha sottratto uno scooter Piaggio Beverly. Pochi giorni dopo, mentre percorreva una strada a forte velocità, ha perso il controllo del mezzo e si è schiantato contro un muretto. L’impatto è stato devastante e ha portato all’amputazione di un piede. A quel punto, il ladro ha deciso di avviare un’azione legale contro il proprietario dello scooter, accusandolo di non aver fatto abbastanza per impedire il furto.

Secondo la denuncia, il proprietario avrebbe dovuto adottare misure più rigide per proteggere il suo veicolo, evitando così che finisse nelle mani sbagliate. Un ragionamento che ha lasciato increduli molti osservatori, poiché ribalta completamente il concetto di responsabilità: invece di assumersi le conseguenze delle proprie azioni, il ladro ha cercato di scaricare la colpa su chi ha subito il furto.

Fortunatamente, il tribunale ha respinto la richiesta, stabilendo che il proprietario dello scooter non aveva alcuna responsabilità nell’accaduto. Il giudice ha sottolineato che il derubato aveva adottato misure adeguate per proteggere il suo mezzo, come il blocco dello sterzo, e che aveva denunciato tempestivamente il furto. Inoltre, è stato chiarito che il ladro era pienamente consapevole della natura illecita del veicolo e che l’incidente era stato causato esclusivamente dalla sua condotta imprudente.

La sentenza ha quindi ribadito un principio fondamentale: chi commette un reato deve assumersi le conseguenze delle proprie azioni. Il tentativo di ottenere un risarcimento per un danno derivante da un furto è stato giudicato privo di fondamento e il ladro è stato condannato a pagare oltre 20.000 euro di spese legali.

Questo caso ha suscitato un acceso dibattito sull’equilibrio tra diritti e responsabilità. Se la richiesta fosse stata accolta, si sarebbe creato un precedente pericoloso, in cui le vittime di furto avrebbero potuto essere ritenute responsabili per le conseguenze delle azioni dei ladri. Per fortuna, la giustizia ha prevalso, riaffermando che la legge non può essere piegata a interpretazioni assurde.

Video e foto non pertinenti.

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