Stiamo attraversando un brutto periodo di paura, questa che dovrebbe essere la fase che a breve segnerà la fine della primavera e l’inizio dell’estate sta portando sciagure inimmaginabili a cui purtroppo l’uomo non è in grado di contrastare. I terremoti sono molto pericolosi io stesso ne sono terrorizzato anche se sono passati tanti anni da quando ne ho avvertito una scossa forte, mentre scrivo questo post non ricordo esattamente l’anno ma in quel periodo molti paesi del Friuli sono stati rasi al suolo.

Quanto successo questa mattina mi riporta indietro nel tempo e non posso fare a meno di pensare a quanti in questo terremoto hanno subito perdite negli affetti.

Ero in dormiveglia quando ho sentito il letto sobbalzare e subito mi sono alzato per vedere fuori la situazione. Ma qui da dove scrivo questo articolo, siamo nel Veneto, più precisamente in provincia di Venezia dove il terreno assorbe buona parte della forza scatenata dalla natura, il fondo “sabbioso” lascia passare l’onda sismica senza offrire molta resistenza al contrario del terreno “duro” dove avvengono più danni.

Vi posso dire che nella zona del miranese e Riviera del Brenta, le scosse di terremoto sono state abbastanza forti, tuttavia le persone nel comune dove abito non hanno quasi percepito l’accaduto, probabilmente nei piani superiori delle abitazioni la percezione del sisma è stata maggiore, ma sostanzialmente nei piani bassi la sensazione, è stata minore.

Come si vede in queste immagini che ho ripreso subito nei primi minuti dopo il sisma, all’esterno solo qualcuno ha acceso la luce. Nel miranese non si segnalano particolari danni a persone o cose tranne che qualche tegola rotta.

Purtroppo nel ferrarese, e più in generale in Emilia ci sono stati numerosi morti e feriti con ingenti danni alle strutture. Quest’ultima notizia mi lascia molto dispiaciuto

Eventi come questi ci ricordano quanto la natura sia potente e imprevedibile, capace di stravolgere in pochi istanti la vita di intere comunità. Il senso di impotenza che accompagna ogni terremoto si mescola alla paura, ma anche alla consapevolezza che, nonostante la forza distruttiva del sisma, la solidarietà e la resilienza umana emergono con straordinaria intensità. L’unione tra cittadini, volontari e soccorritori nel prestare aiuto a chi è in difficoltà rappresenta una luce di speranza in mezzo al dolore, dimostrando che, di fronte alle tragedie, l’uomo trova sempre il modo di ricostruire e andare avanti.

In questi momenti, la prevenzione e la sensibilizzazione diventano cruciali per affrontare le emergenze future. Studiare la sismicità del territorio, costruire edifici più sicuri e migliorare le strategie di risposta rapida sono passi fondamentali per ridurre i danni e salvare vite umane. L’esperienza del passato deve insegnarci a non sottovalutare mai questi fenomeni e a investire nella sicurezza, perché se la natura non può essere controllata, possiamo almeno imparare a conviverci con maggiore consapevolezza e preparazione.

Se volete aggiungere altro potete scrivere, il blog è a vostra disposizione. Grazie.

7 pensiero su “Terremoto Nord Italia del 20/05/2012”
  1. E’ stata una bella “sventola”, altro chè; mi dispiace per le zone dove ci sono stati morti, e per quelli che sono rimasti senza casa.

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