Sara Anzanello in questi giorni sta “giocando una partita”, una di quelle partite che si devono vincere assolutamente e dove non può esserci la sconfitta. Sara Anzanello, campionessa mondiale nel 2002, con la squadra Italiana e simbolo del volley femminile è stata ricoverata per una grave infezione al fegato, una di quelle forme di epatite che non lascia scampo se non si interviene in tempo con un trapianto.

Sara, fino a qualche settimana fa in forza presso la squadra dell’Azerrail Baku in Azerbaigian dove giocava da due anni, era stata colta da malore e trasferita presso l’ospedale di Baku dove dopo i primi accertamenti i medici hanno deciso che era il caso di trasferirla d’ urgenza in Italia.

Sabato 16 Marzo Sara Anzanello è stata sottoposta al delicato intervento chirurgico per il trapianto del fegato, che “fortunatamente” è stato trovato in breve tempo e compatibile, l’ operazione è riuscita bene e i medici sperano di togliere la prognosi tra qualche giorno.

Questa nuova partita che sta “giocando” Sara, forse la più delicata, la più faticosa, ma il suo carattere è forte e lei è una che difficilmente molla.

Sara Anzanello ha 32 anni, è nata nel 1980 a San Donà di Piave in provincia di Venezia, ha cominciato a giocare e fare le prime “schiacciate” in una storica società di volley in provincia di Treviso la Salgareda. E’ passata poi al professionismo giocando con la squadra del Latisana in A2, ed è approdata in Serie A1 nel 2001 con la casacca del Agil Trecate, e Asystel Novara, in cui ha giocato per 8 anni vincendo una Top Teams Cup, una Coppa Italia, e una super coppa Italiana.

Nel 2009 indossa la maglia del Villa Cortese, dove già al secondo anno gioca come capitano, conquistando due Coppe Italia, e giocando anche un paio di finali per lo scudetto. Nel 2011 trasloca all’Azerrail Baku in Azerbaigian, dove “schiacciava” fino a qualche settimana fa. Sara Anzanello, è considerata tuttora uno dei migliori “centrali” in campo internazionale degli ultimi dieci anni.

Molti i messaggi di incoraggiamento che sono giunti da ogni parte d’Italia, messaggi di gente che ama il volley, e anche di persone che non seguono questo sport. I familiari tramite il sito di Sara (saraanzanello.it ) hanno voluto ringraziare quanti in questi giorni si sono interessati alla salute di Sara con questo messaggio: Sentiamo il dovere di ringraziare quanti ci sono vicini con il loro affetto e si sono interessati alle condizioni di salute di Sara e continuano a farlo. Lo facciamo in un momento in cui Sara sta affrontando una sfida difficile, noi continuiamo a tifare per lei e chiediamo massima tranquillità e il più stretto riserbo. Molto presto verrà comunicato un bollettino sanitario con gli aggiornamenti sullo stato di salute di Sara. Grazie a tutti per il vostro affetto!.

In un momento così delicato, la vicenda di Sara è diventata un simbolo di resilienza e speranza che va oltre il mondo dello sport. Le sue imprese in campo, che hanno ispirato migliaia di giovani atlete, oggi si trasformano in un esempio di forza interiore e determinazione contro le avversità della vita. Sara sta dimostrando che la grinta non si misura solo in centimetri sopra la rete, ma nella capacità di affrontare con coraggio anche le sfide più dure. La sua battaglia non è solo personale, ma coinvolge un intero Paese che tifa per lei, con il cuore in mano e lo sguardo rivolto a quel traguardo che si chiama guarigione.

E’ una “partita all’ultimo set” quella che Sara Anzanello sta giocando in queste ore e non importa se l’anno prossimo schiaccerà in Azerbaigian, in Italia o in Africa, la partita da vincere e quella che sta disputando adesso! Forza Sara! se volete lasciare un messaggio di solidarietà scrivete. Grazie.

3 pensiero su “Sara Anzanello, “la partita della vita””
  1. Io sono di San Donà, ti auguro di guarire al più presto e di tornare a giocare, l’ Italia ha bisogno di atlete e donne come te! Ciao

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