Dal 14 al 18 maggio 2026, Torino si prepara ad accogliere una nuova, straordinaria edizione del Salone Internazionale del Libro, e mai come quest’anno il suo messaggio risuona con forza: la cultura è il linguaggio universale che ci unisce tutti, al di là delle differenze, delle frontiere e delle ideologie.

In un mondo attraversato da tensioni, cambiamenti climatici, rivoluzioni tecnologiche e sfide sociali, il Salone del Libro di Torino si pone come spazio di incontro, riflessione e dialogo, dove la parola scritta diventa ponte tra popoli, generazioni e visioni del futuro. Il tema scelto per l’edizione 2026, “Radici e Voci del Mondo”, è un invito a riscoprire ciò che ci lega e a dare ascolto alle narrazioni che arrivano da ogni angolo del pianeta.

Oltre 1.500 eventi in cinque giorni, con ospiti da più di 40 paesi: scrittori, filosofi, giornalisti, artisti e attivisti si alterneranno sui palchi del Lingotto per raccontare le loro storie, le loro lotte e le loro speranze. Tra gli ospiti già confermati, spiccano Amitav Ghosh, Margaret Atwood, Abdulrazak Gurnah, Annie Ernaux, Han Kang, e Roberto Saviano, protagonisti di incontri che toccheranno temi come la memoria, la giustizia, la libertà e l’ambiente.

Ma il Salone non sarà solo voci affermate: una sezione speciale sarà dedicata alle letterature indigene e minoritarie, con traduzioni in tempo reale e laboratori di scrittura collettiva. Perché ogni cultura ha diritto di esistere, e ogni lingua è una forma di resistenza.

In un’epoca in cui le notizie viaggiano alla velocità della luce e le opinioni si polarizzano, il Salone di Torino riafferma un principio semplice ma potente: la cultura non è di parte, è di tutti. Che si tratti di romanzi, saggi, graphic novel, poesia o teatro, ogni forma espressiva contribuisce a costruire un mondo più consapevole, più empatico, più umano.

Durante il Salone, si terranno forum internazionali sul ruolo dell’editoria nella promozione dei diritti umani, sulla libertà di stampa, sull’accesso alla lettura nei paesi in via di sviluppo e sull’educazione come strumento di pace. Saranno presenti ONG, enti culturali, biblioteche digitali e progetti di alfabetizzazione che dimostrano come la cultura sia una forza trasformatrice, capace di migliorare la vita delle persone ovunque.

Il Salone 2026 sarà anche un festival multisensoriale: installazioni artistiche, performance teatrali, reading notturni, podcast dal vivo e una mostra interattiva dedicata ai “Libri che hanno cambiato il mondo”. I visitatori potranno partecipare a laboratori di scrittura creativa, traduzione, calligrafia e persino intelligenza artificiale applicata alla narrazione.
Per i più giovani, l’area “Book Future” offrirà esperienze immersive con realtà aumentata, giochi narrativi e incontri con autori di fantasy, manga e letteratura per ragazzi. Perché la cultura non ha età, e ogni generazione ha il diritto di immaginare il proprio futuro.

Torino, con il suo Salone del Libro, lancia al mondo un messaggio chiaro: la cultura è il terreno comune su cui possiamo costruire ponti, non muri. In un tempo in cui le divisioni sembrano moltiplicarsi, il Salone ci ricorda che leggere è un atto di apertura, di ascolto, di rispetto. E che, a prescindere da dove veniamo o da cosa crediamo, la cultura ci mette tutti d’accordo.

Il Salone del Libro di Torino sarà il luogo dove il mondo si racconta, si ascolta e si riconosce. Un appuntamento imperdibile per chi crede che le parole possano ancora cambiare il mondo.

Foto e filmato sono di: Salone del Libro internazionale di Torino.

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